Kiev 1926-1980

Kiev/Kyiv 1926-1980 : 12

In cui si racconta della combattuta decisione di donare 200 grivne al sito kieviano Weekend-Today, e dello scambio avuto con Svitlana Maksimec, direttrice del sito e autrice di una esauriente storia dei kaštany.

Kiev 1926-1980 : 11

In cui si racconta delle incombenze che mi portavano periodicamente nel Kreščatik, del debito con Piero Greco e del praticantato svizzero.

Kiev 1926-1980 : 10

In cui si racconta del kaštan, l’albero simbolo di Kiev, e di come in anni recenti i kaštany del Kreščatik siano stati oggetto di un’operazione comunale assai poco trasparente e deleteria per gli alberi stessi.

Kiev 1926-1980 : 9

In cui si racconta di come Saša e Anita non si innamorarono, né a marzo né a maggio, di quel 1980, nonostante i Lipki e le imminenti Olimpiadi.

Kiev 1926-1980 : 8

In cui si cerca di capire perché, ripensando a Kiev, continui a venirmi in mente il giovane Orwell al tempo in cui prestava servizio di polizia nel Delta del fiume Irrawaddy.

Kiev 1926-1980 : 7

In cui si raconta di come guarii dalla bronchite grazie alle cure di Lara e di come i sovietici fossero indifferenti ai comfort domestici, o almeno così mi pareva.

Kiev 1926-1980 : 6

In cui si racconta di come la passeggiata nel quartiere più esclusivo di Kiev mi aprì gli occhi sui privilegi goduti dai membri del partito e di come mi fu prescritto un antibiotico che non si poteva acquistare.

Kiev 1926-1980 : 5

In cui si racconta dell’incontro di Mandel’štam con il Teatro ebraico statale in tourné a Kiev nel 1926, di come quegli spettacoli fecondarono la sua coscienza ebraica, e di come io trovai una famiglia fra gli amici ebrei kieviani.

Kiev 1926-1980 : 4

In cui si racconta di come portai i saluti di Cesare al suo amico scultore e di come Stalin volle che anche la nazione ebraica avesse nell’URSS una regione tutta sua.

Kiev 1926-1980 : 3

In cui si racconta di come gli studenti dovettero abbandonare anticipatamente l’obščežitie a causa dei restauri in vista dei XXII giochi olimpici, di come mi stavo camaleontizzando e di come chiesi a un dottorando in geografia di mostrarmi Kiev.